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1/11/2002
Siamo partiti da Milano Linate intorno alle
8:00 AM,viaggio perfetto fino a Madrid ,li abbiamo avuto qualche problema
con la coincidenza e con gli autobus dell’aeroporto.Abbiamo dovuto
risolverla a piedi come al solito,alla fine siamo partiti con circa
50min. di ritardo.Durante il viaggio per Miami si sono esaurite le birre
a disposizione nel nostro reparto,GROSSO problema in alternativa ci siamo
buttati su del pessimo vino tinto.Giunti a Miami ci siamo scontrati con
la burocrazia americana che ci ha fatto perdere ulteriore tempo,ma
aiutati da tre amigos Honduregni conosciuti sul precedente volo siamo
partitiper San Pedro Sula.Il viaggio e durato 2 ore all’arrivo ci
scontriamo con la realtà’ locale,un caldo
torrido,l’assalto dei taxisti e il cambio nero al quale abbiamo
dovuto cedere,il cambio era chiuso.Il taxi ci ha portato all’hotel
San Pedro abbastanza a buon mercato,per il posto naturalmente,per noi
molto economico (20$) una tripla con bagno.Ormai l’ora era tarda e
la città’ non offriva gran che e consigliati dal portiere
dell’hotel non ci siamo allontanati troppo due birre e a letto.
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2/11/2002
Sveglia alle 6:00AM per recarci al
terminal dei bus per La Ceiba,alle 7:30 partenza con un vecchio scuola
bus americano che a prima vista non dava molte certezze ma dopo 3 ore per
foreste di banani e montagne sconfinate arriviamo a destinazione.Un taxi
ci porta all’hotel Amsterdam 2001 un simpatico ambiente in riva al
mare dei Caraibi,frequentato da turisti abbastanza alternativi
appassionati di surf e rafting.Noi appassionati di gastronomia ci siamo
buttati sul pescado locale bagnato con dell’ottima cerveza (salva
vida) .Il locale risulta poco economico rispetto ai 15$ chiesti per
dormire.Il pomeriggio è molto caldo e si fa conoscenza con il
proprietario (un’olandese di 60/70 anni) si sospetta in un ex
tenente delle SS molto simpatico con lui c’e’ anche un
ragazzo locale un certo Edil con la mansione di portiere,qui tutti ci
danno consigli per i giorni successivi.Dopo una serie di birre ci siamo
fatti travolgere dagli eventi e passiamo la serata con due ragazze
svizzere molto avanti,TROPPO
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3/11/2002
Svegli alle 7:00,7:30 taxi per il
terminal dei bus,8:30 partenza per Nuova Armenia,incomincia
l’avventura.Il viaggio e’ molto impegnativo,un’ora e
trenta con velocità’ massima di 30 km/h per raccogliere
tutti i passeggeri a bordo strada.La seconda parte e’ con un carro
pechegno (pik up) per una strada molto sconnessa e costeggiata da
piantagioni di banani la quale ci fa raggiungere il punto di partenza
della lancia per cayo cochignos,piccola isola della baya Honduregna.Si
contratta parecchio,con Santos un simpatico garifuna, per il prezzo ma
alla fine la spuntano loro (come sempre) e dopo una lunga attesa
organizzano la partenza con una lancia usata per la pesca.Da notare
l’alta concentrazione d’africani,sembra tutto un altro
mondo,molto differente dai giorni precedenti.Si parte,il viaggio dura
un’ora emmezza,la lancia più’volte per le onde
s’impenna e plana sulle acque blu del caribe,il bagaglio
sapientemente viene coperto.E’ tutto molto emozionante e ci riempie
d’adrenalina,finalmente attracchiamo a cochignos,un paradiso
terrestre,per la domenica hanno organizzato balli e canti popolari che
rendono l’arrivo più’caratteristico.Il viaggio ci
costa 1500L da pagare meta’ all’andata e l’altra al
ritorno,non e’ un buon prezzo,ma ripaga il luogo dove siamo. Si
contratta per una cabana e per un pranzo a base di banane fritte e pesce
fritto.Tempo qualche cerveza siamo a tavola serviti come degli ospiti
importanti,il pranzo e’ ottimo,il pomeriggio e’ a base di
relax nella cabana,visto il caldo,qui siamo accolti come dei figli da
questa comunità’ d’origine africane.Intorno sono tutte
cabane di banano,si cucina sul fuoco di banano e il bagno e’ uno
per tutta l’isola.Per la cena si programma un’aragosta e si
partecipa ad una contrattazione abbastanza vivace,nel frattempo ci viene
offerto un granchio gigante veramente eccezionale.La cena e’
sublime ma subito dopo ci imbattiamo in un incontro un po’
spiacevole,uno scorpione di grosse dimensioni dentro la cabana,attimo di
panico.La serata si passa a base di cerveza in compagnia di Santos e il
suo amico Marcos gustando lo spettacolo di un cielo stellato mai
visto,contornato anche da una stella cadente e in sottofondo si sente una
cassetta del grande BOB MARLEY………
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4/11/2002
Svegli alle 5:30,qui la vita inizia
presto,facciamo quattro passi per l’isola per qualche
fotoindimenticabile.
Sucessivamente ci tuffiamo nelle
trasparenti acque del caribe.
Sulla spiaggia troviamo diverse
conchiglie di dimensioni viste sino ad ora solo nei mercatini.
A fianco di questo cayo si scorge un
altro cayo differentemente abitato da un’italiano che si fa
chiamare Uboldo vive in una lussuosa villa ed il suo cane raggiunge tutti
i giorni il nostro cayo a nuoto,tutto ciò’ rende la
situazione ancora più’ misteriosa.
Durante la mattinata mamma Virginia ci
offre una pigna molto gustosa e programmiamo un piatto di banane fritte
con salsa di pomodoro e cipolle (divine) per il pranzo.
Lasciamo purtroppo questo paradiso verso
le 13:00 con la stessa lancia dell’andata,il viaggio è
caratterizzato da una sosta causa motore ma non si capisce
nulla,tocchiamo finalmente terra ferma e con un carro pechegno 120L ci
porta al bus per La Ceiba dove decidiamo,data l’ora, di passare la
notte sempre da Edil proseguendo domani per Copan Ruinas.
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5/11/2002
Sveglia ore 5:45,alle 6:15 prendiamo il taxi
per il terminal dei bus e partiamo subito per San Pedro Sula,un viaggio
tranquillo.
Arriviamo alle 9:30 qui troviamo
un’avventore che ci porta dal terminal per La Ceiba a quello per
Copan Ruinas,la fiducia era poca ma alla fine aveva ragione!
Alle 13:00 parte il bus,viaggio ai
confini della realta’ tre ore di paura nelle montagne centrali del
paese al confine col Guatemala,curve e controcurva affrontate a
velocità’ molto sostenute con un mezzo di almeno 40 anni,il
solito vecchio scuola bus americano.
Finalmente arriviamo vivi a Copan Ruinas
e come vuole la tradizione veniamo assaliti dai soliti procacciatori i
quali ci trovano un’ottimo hotel e dopo un compromesso ci rifilano
anche la gita a cavallo per il giorno seguente,ci organizzano anche il
viaggio per Antigua in Guatemala,dopo di che ci ritiriamo in hotel per
una rinfrescata.
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6/11/2002
Sveglia alle 7:00 per recarci ai
telefoni,10$ per 3 min. e alle 9:30 partiamo per la gita a cavallo.
Gita molto simpatica a cavallo di tre
ronzini non molto azionati che ci portano in un sito Maya,privato,dove si
pensa che partorivano le donne,attraversiamo campi di tabacco e
caffè’ ed arriviamo all’ingresso delle famose rovine
di Copan ruinas,ultimo insediamenti a sud del centro America.
Pranziamo divinamente all’esterno e
alla modica cifra di10$ si entriamo,passeggiamo tra le rovine ben
curate,e’ molto bello ci sono sculture uniche e un paesaggio
veramente incredibile.
Rientriamo a Copan a piedi e facciamo
quattro passi cercando anche qualche souvenir e un ristoro per la sera.
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7/11/2002
Sveglia alle 9:30,oggi giornata di
riposo!!!
Trasferimento da Copan ad
Antigua,e’ una mattina molto triste sotto la pioggia,passeggiamo
per la città’ e alle 14:30 partiamo con un piccolo pulmino
si sconsiglia l’esperienza per la scomodità’ e per la
pericolosità’.
Arriviamo ad Antigua verso le 20:30 e la
realtà’ e’ molto diversa dall’Honduras sembra di
essere a Cortina D’ampezzo,aiutati da uno stradino troviamo un
simpatico ostello dove passare la notte.
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8/11/2002
Sveglia alle 8:00,colazione e visita
della città’ purtroppo alle 13:00 abbiamo fissato la visita
al vulcano Pacaja.
Avventura da non poco in quanto non
avevamo l’attrezzatura,era richiesta una minima preparazione
atletica,una torcia e almeno degli scarponi da treking,naturalmente non
avevamo nulla di tutto ciò’ , risultato una mazzata della
madonna e uno spettacolo incredibile.
Il vulcano non fa eruzioni da qualche
mese ma la terra e’ calda,il fumo che ne esce copre quasi la vista
e’ solo grazie al vento che una parte di cratere si riesce ad
intravedere.
L’ultimo tratto e’ stato
veramente impegnativo grazie al terreno cosparso cenere che rendeva
ancora piu’ difficile la risalita,il rientro al buio e’ uno
spettacolo nello spettacolo,un’ora nel bosco tutti in fila e i
piu’ fortunati con le torcie.
Finalmente alle 19:00 siamo tutti al bus
per rientrare ad Antigua,ci arriviamo alle 21:00 con una fame
bestiale,entriamo nel cafe’ ristorente riviera dove sul finale
conosciamo il titolare,un’italiano del varesotto che ci incanta con
i suoi racconti di vita,ci restiamo fino a mezzanotte poi ci ritiriamo
perche’ all’indomani alle 7:00 parte il bus per Panajachel
sul lago Atitlan.
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9/11/2002
Arriviamo verso le dieci e subito veniamo
assaliti dai soliti venditori di stanze,cediamo al piu’ economico
26Q,ci rechiamo alla posada del buon samaritano un posto molto tranquillo
con tavoli all’aperto.
Facciamo un giro per pranzare e subito ci
rendiamo conto di essere arrivati nella Bellaggio
guatemalteca,bancarelle,ristoranti e chioschi di ogni genere con i
relativi buttadentro.
Mangiamo dell’ottimo pescado locale
in un ristorante molto caratteristico sulle rive del lago con vista sul
vulcano Toliman ma a sinistra si intravedono altri due vulcani
l’Atitlan e il San Pedro,un panorama molto affascinante.
Rientriamo alla posada per organizzare la
giornata sucessiva,purtroppo nel pomeriggio la temperatura si e’
abbassata e ha cominciato a piovere.
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10/11/2002
Sveglia alle 7:00 e partenza per
Chichicastenango,raggiungiamo la destinazione in un’ora di viaggio
con un piccolo pulmino ,e’ giorno di mercato e la
tranquillita’ delle montagne circostanti e’ sconvolta da una
confusione molto simile ad un sabato pomeriggio in un nostro centro
commerciale.
Si vende di tutto dai classici martelli e
sciarpe colorate alla carne al pesce secco e’ un vero e proprio
bazar,essendo domenica nelle due chiese che si affacciano sul mercato ci
sono anziani Indios che con riti propriziatori invocano le loro credenze.
Facciamo qualche acquisto e come vule la
nostra tradizione ci siamo recati in un ristoro MOLTO tipico,gustiamo
dell’ottima zuppa con verdure e piede di maiale seguito da
un’ottimo poyaso ,una bistecca ai ferri con verdure.
Rientriamo alla base intorno alle 17:30 e
contrattiamo il viaggio per la Mesilla confone Guatemala Maxico,la
spuntano per 20$ a testa ,si partiva da 35$.
Per la cena cediamo a degli ottimi spaghetti
seguiti da gamberoni alla piastra,torniamo al samaritano,domani sveglia
presto ,per qualche foto e partenza per la terra santa.
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11/11/2002
Partenza alle 6:00 per la Mesilla,foto di
rito al mirador e per ammirare l’alba sul lago e i suoi tre
vulcani.
Ci vogliono cinque ore per raggiungere il
confine per una strada non sempre asfaltata,a rendere il viaggio
piu’ caratteristico facciamo colazione a base di fagioli uova e
caffe’ con i nostri due accompagnatori.
La Mesilla e’ una cittadina
doganale molto caotica,c’e’ una sbarra che divide i due
stati,ma nessun controllo,l’unico problema e’ che
l’immigrazione sta a 4 km dal confine,quindi taxi
abbligatorio,prima truffa.
Continuiamo con un pulmino non molto
comodo ma molto rapido ed economico e raggiungiamo San Cristobal De Las
Casas.
Arriviamo in tempo per il solito giro al
mercatino poi aperitivo e cena al Gato gordo,carino ristorante per
stranieri vicino al centro,per la serata andiamo al Blu bar locale
storico della cittadina,per le strade ci sono molti stranieri e si
respira un’aria di Cortina.
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12/11/2002
Sveglia alle 8:30 ed ennesimo giro al
mercato per trovare Balam conosciuto in un viaggio precedente e che vende
collanine,pranziamo al Pollo Loco con dell’ottimo pollo parrillo e
alle 16:00 raggiungiamo Tuxtla Guttierez con il solito pulmino privato
che e’ piu’ economico e veloce del bus di linea.
Troviamo subito da dormire ed usciamo per
la serata,domani si parte per il Pacifico.
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13/11/2002
Sveglia tranquilla e giornata di stallo a
Tuxtla e in serata partenza per Puerto Escondido
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14/11/2002
Arrivo alle 7:00 a Puerto Escondido con
un viaggio abbastanza tranquillo su di un’autobus con televisione e
addirittura il bagno.
Qui torniamo sui passi del passato e ci
stabiliamo da Acali un simpatico villaggio di cabane in riva
all’oceano,per la comina ci fidiamo dell’amico Francisco che
possiede un chiosco sulla spiaggia,praticamente davanti alla nostra
cabana.
Giornata all’insegna del
riposo,data la temperatura e di una cucina veramente caratteristica si
cena con dell’ottimo pescado asado (alla griglia)con verdure
miste,dell’ottimo avocado e concludiamo con del mezcal artigianale.
Siamo sul Pacifico e lo spettacolo
è assicurato,domani si va a pesca.
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15/11/2002
16/11/2002
La pesca non è lo sport per
noi,hanno abboccato tre pesci spada da paura ma la fortuna è stata
loro,siamo tornati a Puerto Escondido a secco.
Fortunatamente è una bellissima
giornata e abbiamo visto delfini,tartarughe d’acqua e tanto ma
tanto mare sempre caldo anche al largo,sulla spiaggia riusciamo anche a
vedere due squaletti appena pescati dai locali.
Seguono due giorni di completo relax
all’insegna del riposo,del sole e della cucina di Francisco che ci
delizia con dell’ottima aragosta,un’altrettanto ottimo polpo
alla diavola e tante ma tante verdure locali.
Il caldo giocava brutti scherzi sono
stati tre giorni molto caldi.
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17/11/2002
Oggi si ritorna in strada a fare i turiscti,partenza
alle 10:30 per Oaxaca capitale del medesimo distretto federale,un viaggio
con partenza tranquilla ma col passare delle ore diventa abbastanza
impegnativo,dalle tre quattro ore previste alle sei del nostro caro
Francisco arriviamo alle otto causa anche una foratura.
Stremati arriviamo a destinazione con uno
sbalzo di temperatura notevole da 40° della mattina a 8-9° della
sera,la cita’ si presenta molto belare’ dislocata in fondo ad
un lungo deserto e circondata da montagne completamente aride e tira
anche un gran vento.
Cerchiamo un ristorante italiano,non ne
possiamo più’ del loro cibo.
Alloggiamo all’hotel centrale 23$
molto vicino allo zocalo peccato per il bagno un po’ triste.
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18/11/2002
Sveglia alle 7:00 e partenza per il tour
ai siti archeologici della zona,incominciamo da Monte Alban un altipiano
a 2000 MT dove troviamo delle rovine molto interessanti e mantenute molto
bene.
A prima vista appaiono molto contenute ma
è un continuo aprirsi di templi e grandi spazi circondati da un
verde quasi irreale in quella zona cosi’arida.
Ritorniamo in città’ con un
taxi e prendiamo la strada per Mitla altro luogo archeologico conosciuto
anche per essere la patria del famoso Mezcal,liquore orgoglio del
distretto federale dell’Oaxaca.
Ci fermiamo prima a St. Maria Del Tule
dove inserito in un piccolo parco con una chiesa troviamo l’albero
più’grande e vecchio del mondo,uno spettacolo.
Arriviamo a Mitla per una strada molto
dissestata con un bus,è ora di pranzo e andiamo da Maria Teresa un
tranquillo ristorante nelle vicinanze dell’Iglesias di San Pablo e
di fronte alle rovine.
Scopriamo nel mentre che vende del mezcal
fatto artigianalmente dal padre e di conseguenza ci tocca comprarne tre
belle bottiglie da litro,Teresa nel frattempo ci spiega,con amore, come
viene prodotto spremendo con un torchio la pianta grassa dello Spadin
molto comune in quelle vallate desertiche.
Le rovine non sono un gran che tenute
molto male,quindi ci ricorderemo del posto dove viene prodotto il miglior
mezcal "puro".
Ritorniamo ad Oaxaca per le 18:00 e
ceniamo al ristorante da Angelo,l’ennesimo italiano fuggito dal
nostro paese.
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19/11/2002
Oggi visita alla città’
d’Oaxaca,interessante e’ passeggiare per la zona che va dal
convento di Santo Domingo e lo zoccalo sempre movimentato da un mercato
che tutti i giorni anima la citta’.
Domani e’ il 20 novembre il giorno
della festa della rivoluzione e già’ si vedono i bambini
vestiti con abiti che ricordano quegli anni.
Il mercato del 20 novembre e’ uno
spettacolo di colori,profumi e suoni si vende di tutto dalla carne alle
verdure all’ormai mitico mezcal e anche le cavallette piccanti col
lime.
Si organizza la giornata successiva
all’ufficio del turismo e decidiamo di andare a Hauatla de
Jmerez,paese sperduto selva nativa di Maria Sabina sciamana morta
nell’85 ormai diventata leggenda e meta di pellegrinaggio per tutto
il centro America e non solo.
Per sera ceniamo da Morgan,ottimo
ristorante italiano ancora meglio di Angelo dove gustiamo degli ottimi
bucatini all’amatriciana.
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20/11/2002
La sveglia delle 6:00 per la partenza a
Huautla de Jmerez non viene rispettata e quindi perdiamo il bus,rimediamo
con quello del primo pomeriggio.
Il viaggio e’ molto
impegnativo,curve e controcurve 8 ore circondati da montagne infinite
cosparse da cactus giganteschi.
Arriviamo distrutti a sera tarda immersi
nella nebbia e bagnati da una pioggia leggera,siamo a 1700mt e fa molto
freddo.
Troviamo una sistemazione all’hotel
olimpico e organizziamo l’incontro con la Sciamana per le 8:00AM
del giorno dopo.
Pensiamo di essere gli unici turisti in
tutto il paese e la cosa ci rende quasi felici ma e’ anche un
po’ inquietante siamo sotto gli occhi di tutti!
Data l’ora non troviamo neppure un
ristorante aperto.
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21/11/2002
Sveglia alle 7:00,alle 8:00 incontriamo
Augustina Martinez la curadora dello spirito,inizia cosi’ un
rituale di purificazione dello spirito misto tra cristiano e profano
tutto molto suggestivo e coinvolgente ci sono preghiere con riferimenti
ai santi Paolo,Antonio e Francesco ma anche canti e atteggiamenti molto
vicini alle tradizioni degli indios mazatechi abitanti della zona prima
dell’arrivo degli spagnoli,naturalmente qui si parla mazateco solo
i giovani conoscono spagnolo.
Si consiglia l’incontro con Augustina
a chi volesse purificarsi lo spirito,senza suggestionarsi troppo!
Il pomeriggio e’ caratterizzato
dall’ozio causa pioggia battente e nebbia fitta.
In serata verso le 21:30 partiamo per
l’ultimo viaggio con destinazione Mexico city,troviamo una compagnia
economica ma purtroppo la realtà’ del viaggio e’ molto
triste,il bus e’ una caffettiera d’annata che con mille
difficoltà’ riesce a raggiungere un’andatura decente.
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22/11/2002
Il viaggio e’ incredibile arriviamo
alle 6:00AM a Mexico city al terminal dei bus da li prendiamo un taxi
tipico della citta’,il WV maggiolino bianco e verde, raggiungiamo
l’hotel Toledo in calle Lopez una nostra vecchia conoscenza.
Fa molto freddo e ci mettiamo sotto le
coperte cercando di riposare un poco.
Nel pomeriggio si gira per la
citta’,passeggiata per lo zoccalo poi ci immergiamo nella
confusione delle bancarelle che per diversi isolati invadono le strade
intorno allo zoccalo,raggiungiamo anche la zona rosa che e’ il
quartiere residenziale e turistico dove decine di butta dentro propongono
serate con strip,discoteche e ristoranti di alto livello,noi ritorniamo
nella nostra zona e ceniamo in un’ottimo ristorante vicino al
palazzo delle belle arti.
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23/11/2002
Ultimo giorno di viaggio
purtroppo,giornata dedicata agli ultimi acquista e alla sistemazione del
bagaglio che tra un souvenir e l’altro e’ aumentato
notevolmente.
Acquistiamo amche qualche decina di cd
masterizzati,legali in questo paese,di ottima qualita’ e molto
convegnenti rispetto a quello che si trova da noi.
Verso le 18.30
Con un taxi raggiungiamo
l’aeroporto,tutto procede per il meglio ci imbarchiamo per le 21:00
e dopo quaranta minuti si parte per Madrid.
Ormai e’ tutto finito ci rimane
questo diario,quattro rullini di foto e un lungo filmato a testimoniare
questo viaggio dall’Honduras a Mexico city con un totale di 66 ore
di autobus per circa 3300Km di strada,una vera e propria avventura che
consigliamo a chi vuole come noi uscire dalla solita noia del villaggio
organizzato.
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IL LUNGO VIAGGIO


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